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Preambolo. Ricordi d'infanzia Da bambino ero affascinato dagli dei e dagli eroi
dell'Antichità. Essi facevano parte del mio universo a scuola ma
anche a casa; ricordo infatti che mio nonno amava raccontarci le avventure
degli dei, trasformati a suo piacimento, per spaventarci ed affascinarci
allo stesso tempo. Quando, la domenica pomeriggio, tutta la famiglia si
recava al cinema di quartiere, mi ritrovavo immerso in questo universo
fantastico e restavo incollato alla poltrona, pietrificato di fronte alle
scene di " Ercole " , " Maciste ", " Ben Hur
" o " Spartaco ". Eroi antichi e film epici Facendo un rapido viaggio attraverso la storia del cinema, scopriamo effettivamente che gli dei e gli eroi antichi hanno ispirato gli autori ed i registi, affascinati dall'epopea delle avventure divine. Alcuni dei o eroi hanno influenzato particolarmente il cinema. Vorrei a questo proposito ritornare sui tre eroi che sono stati maggiormente sfruttati in tal senso: Ercole, Ulisse e Maciste. > Ercole Ercole (Eracle), figlio di Zeus, simbolo della forza fisica, è uno degli eroi di maggior prestigio della mitologia. Si rese celebre per le sue dodici fatiche, imprese fuori dal comune che compì in dodici anni per espiare la sua colpa di infanticida. L'eroe dà luogo a delle serie che si allontanano spesso dai racconti mitologici, ma la legge del genere " peplum " lo consente con facilità. Di seguito vengono elencati alcuni esempi di celebri peplum ispirati ad Ercole. Le fatiche di Ercole di Pietro Francisci (1957). Questo film tratta due delle dodici fatiche di Ercole. Nella prima Ercole combatte il feroce leone di Nemea che terrorizzava la popolazione. In una lotta singolare, Ercole lo uccide strangolandolo con le sue mani, gli toglie la pelliccia e cone questa si fa una tunica.. Ercole deve poi confrontarsi con il toro di Creta che devastava l'isola e che Ercole riesce a domare. Ercole e la regina di Lidia di Pietro Francisci (1958). Ercole ritorna a Tebe con Iole, la sua sposa, e il suo giovane amico Ulisse. Dopo aver ucciso per soffocamento il gigante Anteo, dopo essersi accoppiato con la moglie del mostro, incontra Edipo a Colonna.. Gli promette di fare da arbitro al conflitto tra Eteocle e Polinice. Ma non aveva fatto i conti con la voluttuosa Onfale, regina di Lidia, che aveva gettato gli occhi su di lui. Gli amori di Ercole di Carlo Ludovico Bragaglia (1960). Mentre è innamorato della regina di Ecalia, Ercole salva Deianira, la regina delle amazzoni, dalle grinfie del pretendente Acheloo. Il risultato non si fa attendere: Ercole cade vittima del fascino ipnotico della amazzone. Ercole alla conquista di Atlantide di Vittorio Cottafavi (1961). In questo film, Atlantide dichiara guerra alla Grecia. Ercole viene arruolato contro il suo volere in una missione contro l'isola. La loro nave affonda al largo delle coste nemiche ed Ercole si ritrova solo, pronto a vivere mille avventure. Ercole contro i vampiri di Mario Bava (1961). Accompagnato da Teseo, Ercole scende negli Inferi alla ricerca di un talismano che guarirà Deianira stregata da Lico, una "creatura di Plutone ". Durante il cammino, i nostri due eroi si imbattono in due guardiani, Sunis e Procuste, coi quali ingaggia un combattimento dal quale i nostri due eroi usciranno vittoriosi. Ercole contro Moloch di Giorgio Ferroni (1963). La regina di Micene si accoppia con Moloch, una divinità malefica. Grazie a questa unione, la città ha il potere di sottomettere tutte le altre città e di obbligare queste a sacrificarle dei giovani abitanti. Ercole mette a punto un piano per porre fine a questi sacrifici umani e uccidere Moloch. Il Trionfo di Ercole di Alberto De Martino (1964). Ercole affronta sette giganti di bronzo, i "Centimani" e perde momentaneamente la sua forza per averne abusato assassinando l'amico Ifito che gli aveva rubato una mandria di buoi. Ma Ercole ritroverà presto le sue forze che si decuplicheranno nel corso di inestricabili avventure. > Ulisse Ulisse (Odisseo) personificava l'astuzia e la saggezza.
Suo padre, re di Itaca, gli cedette il trono. La vita di Ulisse cambiò
quando fu dichiarata la guerra di Troia nella quale si mise in mostra
grazie all'attacco finale, che sferrò con le sue truppe grazie
ad un cavallo di legno che riuscì ad introdurre grazie alla sua
astuzia nella città assediata. Il suo ritorno ad Itaca fu contrastato
da una serie di prove che il nostro eroe dovette affrontare per venti
anni nel Mediterraneo. Al termine di questo lungo periodo, regnò
su Itaca insieme alla sua sposa, Penelope, con la benevola assistenza
della dea Atena che l'aiutò a instaurare la pace nell'isola. Ulisse di Mario Camerini (1953). Mentre Penelope attendeva con ansia da 20 anni il ritorno del suo sposo Ulisse, i pretendenti al trono si succedevano. Per imporsi agli occhi dei suoi sudditi e ritrovare sua moglie e suo figlio, Ulisse dovrà evitare mille trappole. Nel ruolo di Ulisse, Kirk Douglas, non risparmia la sua sofferenza per superare vittoriosamente tutte le insidie, soprattutto quella che lo oppone ad Antinoo, interpretato in maniera appassionata da Antony Quinn. Ulisse saprà anche assaporare dei momenti sereni accanto alla sua dolce Penelope interpretata in maniera straordinaria da Silvana Mangano. Ulisse contro Ercole di Mario Caiano (1961). In questo film, i nostri due eroi non sono più amici ma nemici. Mentre Ulisse termina la sua odissea e raggiunge Itaca, la sua patria, il suo equipaggio è preso d'assalto dai pirati mandati da Ercole. Quest'ultimo era stato incaricato da Poseidone di vendicare suo figlio, il ciclope Poliremo il cui unico occhio era stato cavato da Ulisse. George Marchal campeggia fieramente nel ruolo di Ulisse, mentre Michael Lane descrive un ercole un po' smorto. Ercole, Sansone ed Ulisse di Pietro Francisci (1964). Ercole ed il giovane Ulisse naufragano in Palestina ed aiutano Sansone a sventare i piani dei Filistei (che portano dei caschi nazisti). Sepolti dopo aver fatto crollare il tempio, vengono entrambi salvati grazie all'intervento di Laerte e degli argonauti armati di batterie di archi meccanici. > Ulisse 31 (1981) Si tratta di una serie TV in 26 episodi di 5 minuti
sottoforma di cartoni animati che racconta le avventure di Ulisse nel
XXXI secolo. Omero, uno degli autori della mitologia, si trasforma così
in un autore di fantascienza. Bisognava pensarci ! Ulisse appare come
il grande coordinatore della Pace Solare. Per aver ucciso il ciclope Poliremo,
Ulisse è condannato dagli dei ad errare nell'Olimpo e ad affrontare
una serie di prove, una più difficile dell'altra. Armato di sciabola-pistola-laser
e dotato di una buona dose di astuzia, Ulisse riesce a sventare tutte
le trappole che gli vengono tese e la sua reputazione risulta migliorata. > Maciste Maciste sembra essere un puro eroe mitico uscito
dall'immaginazione del cineasta Giovanni Pastrone. Maciste sarebbe, in
un certo qual modo, un clone di Ercole, che utilizza la potenza dei suoi
muscoli e la sua forza straordinaria per imporsi nei film per la televisione
e per il cinema, uno più picaresco dell'altro. Miti greci e cinema La mitologia greco-latina permette di leggere il mondo e di spiegare i comportamenti umani. Il cinema, attraverso il suo universo fittizio, non si è interessato esclusivamente alle avventure epiche vissute dagli dei, dagli eroi e dalle altre creature fantastiche. Esso ha infatti ripreso alcuni dei grandi miti per proporre una lettura dell'uomo e del mondo. Come esempi di grandi miti ripresi con questo intento, possiamo citare il mito di Edipo ed il mito di Orfeo. Il mito di Orfeo Il mito di Orfeo si allaccia al mistero della vita nell'aldilà, attraverso i temi della discesa negli Inferi e dell'amore dopo la morte. Orfeo, figlio di una musa e di un re, fu il più celebre musicista dei mortali. Egli amava profondamente la moglie, la ninfa Euridice che un giorno, fu morsa da un serpente e morì. Da quel momento Orfeo divenne inconsolabile e non smise di sperare di ritrovare sua moglie e di riportarla sulla terra. Giunto negli Inferi, Orfeo riuscì col suo canto a convincere Ade, il dio degli Inferi, a liberare Euridice. Ma ad una condizione : Orfeo doveva camminare davanti ad Euridice senza mai voltarsi indietro. Man mano che la luce del giorno si avvicinava, la tentazione diventò irresistibile, e bruscamente Orfeo si voltò indietro per guardare Euridice che scomparve così per sempre. Orfeo, prefigurazione pagana del Cristo, muore tragicamente. Il mito di Orfeo è un simbolo di pace e
di eternità, un'allegoria della parte meno nobile dell'uomo, nella
sua condizione di mortale, e della parte più nobile, costituita
dalla sua aspirazione all'eternità. Questo mito viene spesso evocato dagli scrittori, soprattutto greci, dai drammaturgi, dai musicisti e dai pittori. È anche stato l'oggetto di celebri adattamenti al cinema, da parte di autori come Jean Cocteau, Marcel Camus, Jacques Demy : Orfeo di Jean Cocteau (1949). Il " Club delle Baccanti ", esclusivamente femminile, una sorta di club femminista ante litteram, attacca violentemente il poeta, accusato di disprezzare le donne, e causa la sua morte. Orfeo è interpretato da Jean Marais, mentre Maria Casarès incarna la morte. Il Testamento di Orfeo di Jean Cocteau (1959). Ultima opera del regista. Cinema in prima persona : lo stesso Jean Cocteau è il personaggio ed attore principale, che interpreta il ruolo di un poeta. Lo si vede muoversi in scenografie che evocano le sue opere precedenti, riflettere sulle proprie creazioni artistiche, attraversare, come un funambolo, lo spazio ed il tempo per dominare la morte. Vari personaggi della mitologia si ritrovano nel fim tra cui " Cerbero ", il temibile cane guardiano degli inferi, interpretato da Yul Brynner. Orfeu Negro di Marcel Camus (1959). Adattamento in chiave moderna del mito di Orfeo ambientato in pieno carnevale di Rio de Janeiro. Parking di Jacques Demy (1985). Adattamento in chiave moderna del mito di Orfeo in cui la morte di Euridice è causata da un'overdose. Il mito di Edipo Il mito si riallaccia alla costruzione della personalità attraverso un processo in cui ogni individuo si oppone al genitore di sesso opposto che considera come un rivale. Edipo è il figlio del re di Tebe, Laio. Alla sua nascita, un oraclo predice ai suoi genitori che egli ucciderà sua madre e sposserà sua madre. Inquieta, Giocasta, sua madre, lo abbandona. Raccolto da alcuni pastori e cresciuto dal re di Corinto, Edipo, divenuto adulto viene a sapere di essere stato abbandonato e decide di andare a consultare l'oracolo. Durante il cammino, in seguito ad un alterco, uccide uno sconosciuto: si trattava proprio di Laio, suo padre. In seguito Edipo libera Tebe dalla sfinge, un mostro che divorava chiunque passasse da Tebe. Edipo viene allora proclamato re di Tebe e sposa la vedova di Laio, Giocasta, sua madre. La situazione si mette nuovamente male quando Edipo scopre la verità. Sua madre si suicida, egli stesso si cava gli occhi e va via in esilio, guidato dalla figlia Antigone, prima di sparire misteriosamente. Il mito di Edipo ha dato luogo a quello che Freud chiama " il complesso di Edipo " caratterizzato, nel bambino di 3 anni, da un'attrazione verso il genitore di sesso opposto e dal rifiuto del genitore dello stesso sesso. Questo complesso che Freud considera come il " punto nodale " della sessualità infantile sparisce di solito al momento della pubertà. Questo mito è largamente sfruttato nella
letteratura e nelle arti. Anche il cinema se ne è ampiamente ispirato.
È così che nel 1957, Tyronne Guthrie realizza Oedipus Rex
(Canada). Nel 1967 Philip Saville realizza Oedipus The King (Grande Bretagne).
Il film più noto è quello di Pier-Paolo Pasolini "
Edipo re " che egli realizza nel 1967, e che riprende, con uno stile
molto spoglio la tragedia di Sofocle. Edipo e il suo sfruttamento cinematografico rappresentano le domande intime che l'individuo si pone nei confronti della sua identità, desideroso di realizzare la giustizia dentro di sé e verso il mondo in una continua ricerca di verità interiore. Conclusione. Cinema, mitologia ed immanenza Il cinema induce il sogno, sviluppa il bello, predilige il meraviglioso. La mitologia greco - latina, così come la hanno concepita i suoi autori (Omero, Euripide, Virgilio, ) offre un sistema che permette di spiegare i misteri della vita sublimando il sogno, il bello ed il meraviglioso. Non c'è dunque da stupirsi se, fin dalle sue origini, il cinema abbia incontrato la mitologia (cfr. riferimenti filmografici che seguono) per trarre ispirazione, storie ed ideali. La coppia cinema e mitologia mantiene una relazione
caotica lungo la storia e la loro storia. Quando la società è
fortemente legata ai suoi codici socio-economici, il cinema abbandona
la mitologia per attingere ispirazione in riferimenti culturali più
vicini alle realtà sociali. Quando questa stessa società
è priva di questi valori, i cineasti si immergono nel cuore dei
grandi miti e li raccontano nei loro film interpretandoli attraverso il
loro ambiente psicologico e sociale. Il cinema, anche se con alti e bassi, resta un supporto privilegiato di questo dialogo. Riferimenti filmografici Riferimenti bibliografici
(cinema ed antichità)
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